Idee e strategie da applicare con i bambini, attraverso alcuni titoli presenti in commercio

Il gioco rappresenta un momento fondamentale nella crescita emotiva e cognitiva dei bambini. Dal punto di vista cognitivo, sia con più piccoli che con i più grandi, è importante che l’attività ludica favorisca una stimolazione che aiuti lo sviluppo delle funzioni esecutive.

Ma cosa sono le funzioni esecutive e come è possibile aiutare i nostri bambini a svilupparle, stimolarle e potenziarle attraverso il gioco?

Le funzioni esecutive sono competenze adattive che hanno la finalità di spingere l’individuo ad adottare le giuste strategie orientate alla risoluzione di problemi individuabili in diversi ambiti della vita.

In particolare, si parla di autoregolazione emotiva, ossia il riconoscimento ed il controllo delle proprie emozioni affinché non ostacolino il proprio obiettivo; flessibilità cognitiva nella gestione delle situazioni, soprattutto in presenza di eventuali imprevisti; pianificazione, ossia la capacità di prefigurarsi le mosse da compiere per raggiungere un certo obiettivo; attenzione focalizzata, cioè l’abilità di concentrarsi sugli elementi importanti per il proprio scopo, isolandoli da tutti quelli che non giocano un ruolo importante utile del risultato finale; memoria di lavoro, che consiste nel tenere a mente le procedure necessarie per svolgere una determinata attività per il tempo necessario alla conclusione del compito stesso; inibizione della risposta, ossia la capacità di trattenersi dal mettere in atto la prima risposta che potrebbe venire in mente, controllando l’impulsività.

Chiaramente, gli obiettivi da raggiungere vanno stabiliti in linea con la fase di sviluppo del bambino stesso, tenendo conto di tempi e necessità, oltre che dell’interesse e delle preferenze che già fin da piccolo egli è in grado di esprimere sotto diverse forme. Questo aspetto è molto importante, poiché proporre un gioco troppo complesso per le abilità che il bambino ha acquisito fino a quel momento, rischia di non gratificarlo a sufficienza e di indurre ad abbandonare una strada che potrebbe essere percorsa in una fase di crescita immediatamente successiva.

Come stimolare, quindi la voglia di sperimentazione e allo stesso tempo aiutare il bambino a sviluppare gradualmente le differenti funzioni esecutive? Attraverso la metacognizione, cioè la capacità di imparare a produrre apprendimento, conoscendo se stessi e le proprie modalità di funzionamento, il bambino avrà modo di apprendere direttamente dall’esperienza.

Come fare per avviare questo processo e permettere al bambino di portarlo avanti autonomamente in una fase più matura?

Prima di tutto è importante incoraggiare il bambino davanti all’errore, in maniera rassicurante e, allo stesso tempo, permettendogli di interiorizzare la valenza educativa e istruttiva dell’errore stesso. Per esempio, frasi come “funziona così? Ti vengono in mente altri modi per provare? ”. Accompagnarlo nell’individuazione del processo di causa-effetto, accogliendo con enfasi l’eventuale scoperta casuale del fenomeno: “Fammi vedere come hai fatto! Riproviamo, vediamo se succede di nuovo!”. Infine, è importante supportare il bambino nella frustrazione dell’obiettivo non raggiunto, facendo percepire la vostra presenza e la vostra fiducia nelle sue capacità.

A conclusione del presente contributo, vi suggeriamo qualche attività ludica mirata in base alla fascia di età, al fine di supportare lo sviluppo delle funzioni esecutive dei vostri bambini.

Nella fascia di età va dai 3 ai 6 anni, prende avvio la fase in cui è possibile iniziare a sperimentare i cosiddetti giochi da tavolo, che rappresentano un ambito importantissimo per lo sviluppo di aspetti relazionali e sociali e per le funzioni esecutive, che assumeranno un valore crescente con l’avvicinamento all’età scolare.

Nell’ultimo periodo, l’utilizzo dei giochi da tavolo sta prendendo sempre più spazio tra gli strumenti educativi e ciò sta permettendo la nascita di giochi sempre più aderenti alle necessità di apprendimento dei bambini già fin dalla prima infanzia.

  • Dobble Kids è la versione per bambini dai 3- 4 anni dell’omonimo gioco già in voga tra i più grandi. Ne esistono due versioni. Lo scopo di entrambe è quello di individuare il collegamento esistente tra una carta e l’altra, mettendo in atto attenzione focalizzata, discriminazione visiva di forme, dimensioni e colori, flessibilità cognitiva e inibizione della risposta.
  • Smiley Games (età dai 4-5 anni), composto da un mazzo di carte tonde, raffiguranti espressioni facciali delle principali emozioni, di differenti colori e da due dadi a sei facce, uno raffigurante le espressioni, l’altro i colori presenti, permette di sperimentare fino a 6 giochi differenti. Il più semplice e immediato consiste nel disporre tutte le carte a faccia in su e individuarle al lancio dei due dadi, scegliendo la carta richiesta da questi ultimi, sia per espressione, che per colore. Ancora una volta, si ha la possibilità di sviluppare e strutturare funzioni esecutive quali la flessibilità cognitiva, l’inibizione della risposta e l’attenzione focalizzata.
  • Bandido (età dai 6 anni) della Helvetiq, è un gioco di carte collaborativo e di pianificazione, il cui scopo è quello di impedire al bandito di evadere di prigione, creando un labirinto le cui uscite siano tutte bloccate. Oltre alla pianificazione, viene stimolata anche l’abilità visuo-spaziale.
  • Sempre di Hlvetiq, Forest (dai 6 anni) è un gioco di carte come il precedente, competitivo, in cui attraverso le carte giocate, si viene a formare una foresta, piena di personaggi divertenti. L’obiettivo del gioco è quello di riconoscere i 4 personaggi importanti e dichiarare quando uno di questi si ripete almeno 7 volte. È un gioco che lavora molto sull’attenzione focalizzata e sull’inibizione della risposta, in quanto i punti vengono calcolati solo nel momento in cui il personaggio nominato da uno dei due giocatori si ripete realmente per il numero indicato dalle regole.
  • Aya (età dagli 8 anni), della GhenosGame, è un domino particolare. Si tratta di un gioco collaborativo e a tempo, con delle tessere domino che raffigurano immagini di ambienti naturali, che vanno posizionate secondo un ordine che viene stabilito in partenza. È un gioco che lavora molto sull’attenzione focalizzata e sostenuta, con una ricaduta importante sulla motricità fine e sulla tolleranza alle frustrazioni.

 

Scritto da: Dott.ssa Valentina Giurbino, pedagogista clinica