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Disturbi Specifici dell’Apprendimento

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Il Centro APPE – Area Psico-Pedagogico per l’Età Evolutiva è equipe accreditata ed autorizzata dall’ATS Insubria  per effettuare la prima certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento. 

Secondo le definizioni all’interno delle classificazioni e manuali diagnostici riconosciuti validi a livello mondiale (DSM-IV, APA, 1995 e ICD-10, OMS, 1992), i Disturbi dell’Apprendimento vengono identificati quando i risultati ottenuti dal bambino in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione e al livello di intelligenza.

I problemi di apprendimento, inoltre, interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo o di scrittura. Questi disturbi prevedono, infine, che le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione siano alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo.

Le manifestazioni psicologiche più frequentemente associate ai disturbi di apprendimento risultano essere una spiccata tendenza alla demotivazione, scarsa autostima, limitato senso di autoefficaciadeficit nelle abilità sociali.

Escluse le condizioni di ritardo mentale e deficit sensoriali, i disturbi dell’apprendimento devono essere differenziati anche da quelle che sono le normali variazioni nei risultati scolastici, dalle difficoltà scolastiche causate dalla mancanza di opportunità, insegnamento scadente o inadeguato e fattori culturali (ad es. soggetti con un background etnico, culturale o linguistico diverso rispetto alla cultura scolastica prevalente).

Secondo gli autori Tressoldi e Vio (1996), devono essere anche soddisfatti alcuni criteri affinché si possa parlare realmente di disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche:

  • innanzitutto, ci deve essere un grado clinicamente significativo di compromissione dell’abilità scolastica specifica (performance patologica quando sotto il cut-off delle 2 ds);
  • inoltre la compromissione deve essere specifica riferita cioè soltanto ad un ambito di competenza (es. lettura, scrittura);
  • in aggiunta, la compromissione deve riguardare lo sviluppo, nel senso che deve essere stata presente fin dai primi anni di scolarizzazione e non acquisita più tardi nel corso del processo educativo;
  • non devono essere presenti fattori esterni capaci di fornire una sufficiente motivazione per le difficoltà scolastiche (es. insufficienti o inadeguate possibilità di apprendere, discontinuità nell’insegnamento dovuta a numerosi cambiamenti di scuola, assenze frequenti e/o prolungate, ecc.);
  • infine, come già più volte accennato, il disturbo non deve dipendere da deficit visivi o uditivi non corretti o da disabilità mentali.

I professionisti del centro APPE sono specializzati nel comprendere i punti di forza e risorse per costruire un percorso di riabilitazione o potenziamento ad hoc finalizzato al benessere del bambino, nel sostenere le fragilità specifiche e nel consigliare genitori e docenti su come utilizzare e seguire i supporti didattici consigliati per le difficoltà specifiche di apprendimento.

Dislessia

dislessia

Per dislessia si intende uno specifico disturbo nell’automatizzazione e nella correttezza della lettura; esso è severo e persistente, poiché resiste ai comuni metodi di insegnamento e potenziamento.

Il bambino con dislessia mostra difficoltà a fissare le corrispondenze grafema-fonema, a velocizzare questo processo e quindi accedere alla fase di decodifica di unità morfologiche.

I criteri generali per la diagnosi di dislessia sono:

  1. Assenza di condizioni che potrebbero influenzare i risultati del test ( es. disabilità sensoriali e neurali, disturbi emotivi significativi ecc.);
  2. QI entro i limiti normativi;
  3. Somministrazione di test standardizzati per la lettura: lettere, parole, non-parole, brani;
  4. Differenze significative tra i valori medi attesi e quelli ottenuti dal bambino ( -2 DS dalla media relativa alla velocità e punteggio inferiore al quinto percentile per la correttezza).

Disortografia

La disortografia è uno specifico disturbo della competenza ortografica che consiste nella difficoltà a trasformare il linguaggio parlato in linguaggio scritto.

Gli errori commessi possono essere suddivisi in:

  • Errori fonologici come, ad esempio, lo scambio di grafemi (b-p, b-d, f-v, r-l, p-q, a-e), le omissioni o aggiunte di lettere o sillabe, le inversioni (la-al) o la scrittura di grafema inesatto (sh,sch, ghi);
  • Errori non fonologici come, ad esempio, le separazioni irregolari (“ill-uminato”), le fusioni irregolari (“lastuccio”, “nellimmenso”), gli scambi di grafemi omofoni (“quore”, “aqquedotto”, ecc.) o le omissioni o aggiunte di “h”.

Altri errori che spesso si registrano sono legati all’uso erroneo di accenti e doppie.

Disgrafia

La disgrafia è una difficoltà specifica nell’esecuzione del tratto grafico; riguarda la riproduzione dei segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare. È una difficoltà che investe la scrittura ma non il contenuto.

Si manifesta in vari modi:

  • Lettere o parole mal allineate
  • Spazio insufficiente tra le parole
  • Curve acute di collegamento
  • Irregolarità nei collegamenti (pause)
  • Assenza di collegamenti o collegamenti irregolari
  • Collisione di lettere
  • Forma e dimensione delle lettere variabile
  • Deformazioni di lettere
  • Ripassature e correzioni
  • Postura e impugnatura scorrette e poco funzionali

 

Discalculia

La discalculia prevede delle difficoltà specifiche nell’area numerica e del calcolo in bambini normalmente scolarizzati e in assenza di compromissione delle altre forme di ragionamento logico e di simbolizzazione.

Questo disturbo implica una specifica compromissione delle abilità aritmetiche e, in particolare, la padronanza delle capacità di calcolo fondamentali proprie delle quattro operazioni.

Esso si caratterizza per:

  • incapacità a comprendere i concetti alla base di particolari operazioni aritmetiche;
  • mancata comprensione dei termini o dei segni matematici;
  • mancato riconoscimento dei simboli numerici;
  • difficoltà ad attuare manipolazioni aritmetiche standard;
  • difficoltà ad allineare correttamente i numeri o a inserire decimali o simboli durante i calcoli;
  • difettosa organizzazione spaziale dei calcoli aritmetici;
  • incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le tabelle della moltiplicazione.

 

Per chi fosse interessato, è possibile contattarci via mail info@areapscicopedagogicatradate.it oppure chiamando il numero 800 912111