Leggere è un processo che quasi tutti compiono quotidianamente in modo automatico, senza quasi accorgersene; le persone affette da Dislessia Evolutiva hanno una maggiore difficoltà nello svolgere questa semplice operazione. L’apprendimento della lettura nel corso del tempo, sin da bambini, costruisce competenze profondamente radicate, che ci consentono di padroneggiare l’atto della lettura per tutta la vita.

Per alcuni bambini accade, tuttavia, che permangano, al termine della seconda elementare, alcune difficoltà nella lettura, che rendono lenti e stentati i tentativi di leggere fluentemente e arricchiscono di errori il linguaggio prodotto. Questa condizione di sforzo può creare nel bambino stanchezza e una sensazione di inadeguatezza rispetto ai compagni.

Inoltre, nel concentrare l’attenzione sul “leggere bene”, questi bambini perdono nel processo i contenuti del testo in esame, fallendo nel rielaborarlo e comprenderlo e nel riferirne informazioni in modo completo.
Spesso il bambino compie errori di sostituzione di lettere simili come, ad esempio, m e n, v e f, b e d.

Dislessia Evolutiva, cos’è

La dislessia evolutiva viene definita quindi dai manuali clinico diagnostici come un disturbo specifico dell’automatizzazione della lettura dove il livello di lettura che il soggetto ha raggiunto (parametro di velocità e correttezza della lettura) misurato con test specifici e standardizzati, si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l’età cronologica del soggetto, il suo livello intellettivo e tenuto conto dell’adeguatezza dell’istruzione scolastica ricevuta. (Criterio A). Il disturbo in esame interferisce poi notevolmente con interferire in maniera significativa e negativa con i risultati scolastici o con le attività di vita quotidiana che richiedono l’utilizzo da parte del soggetto delle sue capacità di lettura (Criterio B). Se è presente un deficit sensoriale, le difficoltà nella lettura vanno al di là di quelle di solito associate con esso (Criterio C).

La correttezza e la rapidità nella lettura dipendono principalmente da cinque componenti che sono alla base dell’automatizzazione del processo:

  1. la capacità di discriminazione e di ricerca visiva (capacità di differenziare le lettere le une dalle altre in un breve intervallo di tempo);
  2. la memoria fonologica (capacità di mantenere, nella memoria fonologica a breve termine, una serie di sillabe fino alla loro successiva fusione per formare la parola);
  3. corrispondenza grafema – fonema (assegnare a ciascun grafema, la lettera scritta, il corrispondente fonema, la lettera udita);
  4. automatizzazione del riconoscimento di unità sublessicali (velocità nel riconoscimento di sillabe);
  5. formazione del lessico visivo (velocità nel riconoscimento di parole inserite in un contesto).

Dislessia Evolutiva, cosa fare

Cosa possiamo fare, quindi, per aiutare nostro figlio nel migliorare nel processo di lettura?

Sarebbe importante richiedere l’aiuto, una volta riconosciute le difficoltà del bambino, ad uno specialista che possa comprendere la natura e le cause della difficoltà e possa suggerire metodi e tecniche efficaci per intervenire.

Il centro APPE è un’equipe di specialisti privati autorizzati dall’Asl di Varese per effettuare la prima certificazione diagnostica di Disturbo Specifico dell’Apprendimento secondo i criteri stabiliti dalla consensus conference sui disturbi specifici dell’apprendimento.

Il centro APPE Saronno offre diversi trattamenti adattati rispetto sia all’età del bambino che al livello di difficoltà presentata. I nostri specialisti (lo psicologo, il pedagogista, il logopedista e l’educatore) ed  possono fornire inoltre consigli utili da applicare e seguire sia a casa che a scuola (misure compensative e dispensative) per intervenire al meglio in tutti i contesti di vita del bambino.

Per chi fosse interessato, è possibile contattare il centro APPE di Psicologia Evolutiva di Tradate per ottenere ulteriori informazioni, relativamente alla Dislessia Evolutiva, via e-mail o telefonicamente.