Coronavirus e bambini a casa: consigli pratici.
Il periodo di isolamento, con tutto ciò che ne consegue, prosegue; è arrivato bruscamente, senza preavviso, costringendoci ad un cambiamento spesso radicale dei nostri ritmi. Così è stato anche per i bambini, che si sono ritrovati da un giorno all’altro senza scuola, senza amichetti, senza gite e passeggiate al parco… ma possiamo affrontare ciascun “senza” con altrettanti “con”! Ciò che voglio proporvi sono infatti alcuni suggerimenti per sfruttare questo periodo come grande opportunità per la crescita dei nostri bambini: preso il ritmo con smart-working, convivenza famigliare, lezione online ecc, è il momento di rendere prezioso questo tempo con loro.
- Routine. Sappiamo quanto la routine sia importante per i bambini: li aiuta a capire cosa sta succedendo nei vari momenti della giornata, facilitandone la transizione e generando sicurezza interiore ed autonomia. Solitamente l’impostazione stessa della settimana ci aiuta: gli orari di scuola, le attività pomeridiane ecc. richiedono, anche involontariamente, il ripetersi di orari, tragitti, persone incontrate. Ci ritroviamo invece senza impegni prestabiliti e la tentazione di “vivere alla giornata” è reale: ecco quindi che diventa fondamentale il nostro ingaggio nel crearla, proponendo rituali che si ripetono e ritmi adeguati. Attenzione: routine non significa rigidità! Non devono necessariamente essere identiche tutte le giornate, anzi! Significa piuttosto mantenere il ritmo sonno-veglia adeguato, con un orario ed un rito per andare a dormire (es. lavarsi, mettere il pigiama, lettura condivisa) ed uno per svegliarsi; avere orari per i pasti, per i compiti e per il gioco; stabilire quando il genitore può giocare e quando ha bisogno di tempo per lavorare, anche da casa, ecc… Utilissima la creazione di un’agenda visiva: è sufficiente creare foto o disegni dei vari momenti ed ogni giorno, al mattino, “creare” la propria giornata, mettendo in ordine insieme al bambino le varie attività che si susseguiranno.
- Alimentazione. Durante l’anno spesso la fretta non ci consente di curarla come vorremmo, ricorrendo a soluzioni “comode”: accontentiamo il bambino dando lui ciò preferisce, oppure prepariamo al volo ciò che riusciamo. Proviamo ad impostare una dieta corretta, fondamentale per avere un adeguato apporto energetico e quindi facilitare lo svolgimento di ciascuna attività della giornata.
- Attività domestiche e autonomie. È il momento! Quante volte si apparecchia la tavola perché “così faccio prima”? Quante volte si comprano le scarpe con i lacci perché il bimbo con le stringhe “ci mette troppo”? I bimbi sanno lavarsi (con tanto si shampoo!) da soli? I bimbi più piccoli riordinano da soli i loro giochi? I più grandicelli aiutano nelle faccende domestiche (es. dividere il bucato, apparecchiare, stendere…)? Prendiamoci del tempo per aiutarli a crescere anche in questo! Magari all’inizio ci vorrà pazienza, ma sono acquisizioni importanti per loro…e anche per i genitori che potranno poi essere aiutati!
- Gioco. Ecco il vero lavoro del bambino! Potremmo scrivere libri e libri sul significato del gioco, sul coinvolgimento profondo di ogni capacità del bambino nell’attività ludica, sulle tappe di sviluppo, sulle proposte concrete…mi limito quindi a darvi due consigli a proposito: il primo, variate! Ciascun bambino ha le proprie preferenze: assecondiamole, ma proviamo ad ampliare il repertorio ludico: incentiviamo quindi anche quelle tipologie che, per abitudine o per interesse, solitamente vengono trascurate. Incentiviamo quindi le modalità ludiche più svariate, sia da solo che con i fratelli o con l’adulto, sia per tipologia (sensoriale, motorio, simbolico, costruttivo, di società…) che per materiale utilizzato: il materiale non strutturato, a proposito, è sempre una buona idea! Secondo: less is more! Non è necessario avere la casa invasa da giochi, anzi averne pochi a disposizione ma adeguati è rassicurante, evita distrazioni e permette un maggior ingaggio del bambino nell’esplorarli! Facciamo ordine: scegliamo quali giochi utilizzare nella settimana e quali possono essere messi via, quali addirittura ormai non sono più adeguati e possono essere dati a cuginetti o associazioni.
- Movimento. Ricordiamoci che, anche se in casa, non possiamo rinunciare a far muovere i bambini: sia perché a loro piace, sia perché rappresenta uno sfogo emotivo, ma soprattutto perché è indispensabile anche dal punto di vista fisiologico: l’Istituto Superiore di Sanità fornisce indicazioni utili e precise per i bambini 0-4 anni (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-0-4-anni.pdf) e 5-11 anni (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/pdf/sars-cov-2-stili-vita-attivita-fisica-5-11-anni.pdf ). Anche senza il giardino salti, balli, percorsi domestici sono ottimi!
- Creatività. Non riempiamo la giornata del bambino. Lasciamolo dire “mi annoio” senza proporgli il gioco superbello, l’attività insieme ecc. Proviamo a far sì che sia lui a ideare nuovi giochi, magari utilizzando in modo differente il materiale che già possiede, oppure inventare storie, fumetti ecc. Il genitore può offrire spunti, poi via libera alla fantasia!
- Compiti e apprendimenti. Soprattutto per i bambini che frequentano la scuola elementare, fanno parte della routine: stabiliamo il momento della giornata dedicato e lasciamo che li svolgano da soli, sono calibrati sulle loro competenze. Senza l’ansia di raggiungere la perfezione e senza la trascuratezza del “tanto non c’è la scuola”. Lasciamo che il bambino li svolga con serenità ma con responsabilità nel portarli a termine al meglio delle proprie capacità. Per i prescolari, ricordiamoci che l’apprendimento avviene tramite il gioco: possiamo quindi proporre qualche attività di pregrafismo e prescrittura in vista della prima elementare, ma come attività ludica e nella misura in cui viene accettata volentieri dal bambino, non trasformiamoci in maestre!
- Tablet e computer. Sì o no? Le Linee Guida della Società Italiana di Pediatria ( https://www.sip.it/wp-content/uploads/2018/06/Bambini-in-et%C3%A0-prescolare-e-i-Media.pdf) sono chiare: assolutamente no sotto i due anni, un’ora prima di andare a dormire e durante i pasti; meno di un’ora al giorno tra i 2 e 5 anni, meno di due ore al giorno tra i 6 e gli 11 anni. Possiamo quindi concedere l’utilizzo entro questi parametri: rendiamolo comunque adeguato alle età ed alle esigenze! Ecco un sito molto utile da cui prendere spunto circa app divertenti, suddivise per categorie, da poter utilizzare: https://raccoltadatitesi.wixsite.com/website
- Relazioni. Siamo in casa insieme, possiamo sottrarci da qualsiasi attività ma non dalla relazione: curiamola! In alcuni momenti siamo stanchi, preoccupati, indaffarati: proviamo a comunicarlo. Tranquillizziamo i bambini circa la situazione spiegando loro in modo semplice e rassicurante, ma senza negare la realtà, ciò che succede. Siamo chiari nella comunicazione, è meglio dire esplicitamente quando non si può stare insieme e investire un tempo minore ma di qualità con loro piuttosto che fingere una presenza mentre si risponde alla mail, si ordina la spesa, ecc. Questo oltre responsabilizzare il bambino lo rassicura! La mamma c’è, il papà c’è, ti vuole bene e sta con te volentieri, ma questo non è sempre possibile: ecco il messaggio da comunicare, a parole ma soprattutto attraverso i gesti e le azioni!
- Unicità. Ogni bambino è un mondo ed ogni famiglia è un universo: non sentiamoci in difetto se qualcosa ci sfugge di mano, se non riusciamo ad essere sempre impeccabili nelle nostre strategie educative, se quell’attività che ho letto adatta ai bambini dell’età di mio figlio lui non la riesce a fare… diamoci tutti tempo! Ciò non toglie ovviamente che se trascorrendo parecchio tempo con mio figlio mi accorgo di alcune sue difficoltà o di mie particolari fatiche nel gestirlo, chiediamo assolutamente senza timore il consiglio e l’aiuto dei professionisti!
Scritto da: Dott.ssa Marta Isella, neuro-psicomotricista dell’età evolutiva